AI MEMBRI DELL’ACCADEMIA MINERARIA E SIDERURGICA DI CRACOVIA
Lunedì, 3 Aprile 2000
Do un cordiale benvenuto a tutti i presenti. Sono lieto di poter ospitare un così illustre gruppo di uomini di scienza con a capo il Signor Ministro dell’Educazione. Ringrazio il Rettore Magnifico per le benevoli parole rivoltemi. Saluto i Signori Pro Rettori, i Signori Presidi delle Facoltà e tutti i Professori, membri del Senato dell’Accademia della tecnica Mineraria e Siderurgica giunti qui.
Abbiamo udito la “laudatio”, di cui ringrazio il Professore Ryszard Tadeusiewicz. Certamente i miei meriti nel campo della scienza e della tecnica non sono così grandiosi, come risulterebbe dal discorso del Professore. È vero tuttavia, che sempre mi ha accompagnato la convinzione, che le discipline umanistiche come la filosofia, la teologia, la storia, la critica letteraria, più care al mio cuore, non avrebbero potuto descrivere pienamente questo essere complesso quale è l’uomo, né avrebbero potuto rendere pienamente la realtà nella quale esiste e che egli stesso crea, senza ricorrere alle scienze naturali e tecniche. Per questo anche, sin dall’inizio dei miei contatti con i Centri accademici di Cracovia, ho cercato, per quanto possibile di annoverare nell’ambito dei miei interessi proprio questi settori. Mi hanno aiutato molte persone, ben disposte e pazienti – studenti, docenti e professori – i quali hanno perfino creato un ambiente sui generis impegnato in una approfondita riflessione sull’uomo nell’ampio contesto delle conquiste della fisica, della chimica, della biologia o della tecnica contemporanee. Tali contatti non cessarono al momento in cui fui chiamato alla Sede di Pietro. Ogni tanto ci incontriamo a Castel Gandolfo.
Mentre, in quelle occasioni, ascolto gli interventi e le discussioni degli studiosi, si desta in me una specie di stupore sulla sapienza del Creatore, che ha iscritto nel cosmo molteplici leggi della natura che stanno alla base della sua stabilità e al contempo del suo incessante sviluppo. D’altra parte, un incontro di questo genere con le scienze, seguire i loro successi e le nuove prospettive e sfide, permette di notare l’apertura dell’uomo all’infinito. Pare che proprio sul terreno delle scienze naturali si veda in modo più chiaro, come lo sviluppo delle tecniche della ricerca e dell’apparato metodologico, creino sempre nuove possibilità di conoscenza, possibilità sempre nuove per superare i limiti della ragione umana.
Tale considerazione in un certo senso provoca l’uomo a rendere gloria al Creatore, il quale non soltanto ha lasciato nel mondo il segno della propria infinità, ma anche – avendo fatto l’uomo a propria immagine e somiglianza – ha fatto sì che mediante una razionale conoscenza del mondo egli è capace di penetrare sempre più questa infinità, fino ad incontrare l’Infinito stesso. “Ciò che di Dio si può conoscere è manifesto, Dio stesso l’ha manifestato. Infatti dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili – la sua eterna potenza e divinità – possono essere contemplate con l’intelletto nelle opere da lui compiute” – come scrive san Paolo (cfr Rm 1, 19-20). In questo senso le scienze servono agli uomini non soltanto come fonte dello sviluppo della tecnica e di un incessante miglioramento delle condizioni di vita sulla terra. Possono diventare anche portatrici della verità su Dio, lo strumento del suo rivelarsi all’uomo.
Ringrazio tutta l’Accademia della Tecnica Mineraria e Siderurgica di Cracovia per la benevolenza la cui espressione è il titolo di “Doctor honoris causa” conferitomi. A tutti i Professori e a tutti gli Studenti voglio augurare che la conoscenza sempre più approfondita del mondo sia allo stesso tempo un gioioso accostarsi alla bontà e alla sapienza di Dio. Prego, affinché i successi scientifici di chi lavora all’Accademia rendano famoso nel mondo il suo nome e servano allo sviluppo dell’industria e di tutta l’economia nella nostra Patria.
Benedico di cuore tutti i qui presenti e tutta la Comunità dell’Accademia della Tecnica Mineraria e Siderurgica di Cracovia.